Julian Assange, diritti umani, privacy e sorveglianza.

Julian Assange

Julian Assange, collegato in video conferenza al NY Personal Democracy Forum, parla di un futuro orwelliano in cui internet potrebbe essere utilizzata come strumento di oppressione e controllo. Parla di DNA preso alla nascita, codificato e associato ad un ID personale presente sui documenti di identità, fiscali e per accedere al credito bancario.

Il Personal Democracy Forum tenuto ogni anno a New York si occupa di analizzare come Internet cambiata o influenza la politica e la democrazia. Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange e Mishi Choudhary (direttore esecutivo del Software Freedom Law Center) affermano che questa generazione probabilmente sarà l’ultima ad avere la possibilità di fare una scelta  “lasciare che Internet possa continuare ad essere uno strumento per imparare e comunicare o permettere a pochi di trasformarla in uno strumento di repressione”.

Proprio a marzo Assange in un articolo prospettava un futuro tetro per le prossime generazioni, un mondo impregnato da un nuovo totalitarismo in cui NSA e GCHQ avranno presto la possibilità di monitorare e spiare in maniera capillare chiunque. La possibilità di spiare tutti è probabilmente già reale o al massimo lo sarà in pochi anni.

In Italia ad esempio Vodafone avverte della presenza di  una “rete di sorveglianza segreta per spiare le conversazioni”, con richieste di circa 600mila metadati. Il colosso inglese fa riferimento all’esistenza di un network che permette ad agenzie di sorveglianza di alcuni governi di ascoltare ed in alcuni casi di localizzare le posizioni. Un sistema largamente utilizzato in diversi paesi. L’Italia al momento non risulta fra questi.

Tutela della Privacy, utilizzo e gestione di dati personali e biologici,  devono essere posti al centro di un sistema che possa garantire l’essere umano e le sue libertà inviolabili.