mask

L’altra sera per strada parlavo con due persone di privacy e riconoscimento facciale. Tornando a casa in maniera casuale finisco su un articolo di cnet.com che parlava di Maschere Anti-sorveglianza in USA.

Negli ultimi hanni la tecnologia ci ha abituato a tanta innovazione, ma anche molte stranezze.

Maschera Anti-sorveglianza

L’artico su cnet.com mi ha incuriosito parecchio, parla di maschere in carta o lattice acquistabili online a circa 29$, per proteggere la propria privacy mentre si gira per strada, evitando che le telecamere di sorveglianza con riconoscimento facciale possano monitorare i nostri spostamanti.

In effetti prendendo spunto dall’articolo, il mondo oggi è sempre più somigliante alle scene dei film di fantascienza.

Le maschere, nell’immagine in alto, sono uno dei 3 prodotti realizzati dall’artista di Chicago Leo Selvaggio per la protezione della privacy quando si è in pubblico, per non essere monitorati e tracciati dai sistemi di sicurezza e tele-sorveglianza.

Merda d’artista Usa?

Assolutamente no. La faccenda è piuttosto complicata, soprattutto per chi vive negli Usa. Chicago ha oltre 25.000 telecamenre in rete collegate ad un unico Hub per il riconoscimento facciale. In effetti come recita il sito urmesurveillance.com le maschere e l’intero progetto sono in fase beta, è stato lanciato un progetto per reperire fondi, ma lo scopo è quello di sviluppare un prodotto che possa proteggere la privacy in pubblico creando un spazio in cui evitare di essere tracciati, monitorati e sorvegliati. Dovrebbero essere vendute a prezzo di costo, permettendo a tutti di essere in grado di proteggere la propria privacy.

La maschera è stata stampata dopo una scansione facciale sul sito thatsmyface.com con risultati strabilianti. Ovviamente è un punto di partenza, ma la scansione di questa maschera indossata, da cui si vedono solo gl’occhi reali, porterà il sistema di riconoscimento facciale a reperire informazioni su Leo Selvaggio (es. https://www.facebook.com/profile.php?id=8838297&sk=about) proteggendo la vostra vera identità.

E quindi, le solite americanate?

Fin qui tutto ok, magari tanti buoni propositi e le idee di un bizzarro artista americano, ma lo scenario è più inquietante.

Proseguendo nel dettaglio, si scopre che sono molti gli stati americani ad avere già leggi Anti-maschera. Aumenta lo sconcerto quando analizzando la normativa stato per stato si scopre che nelle leggi anti-maschera, dei singoli stati americani, rientrano cappucci, cappelli e altri gadget che potrebbero coprire il volto ed impedirne il riconoscimento.

Alcune riflessioni

Urme Surveillance è un progetto in fase beta, lanciato su indiegogo per il reperimento di fondi per la messa in opera definitiva, quindi è doveroso un successivo approfondimento.

Le implicazioni del riconoscimento facciale sulla privacy e la sorveglianza massiva sono probabilmente sconosciute a molti (o trascurabili) in Italia, dove giustmente abbiamo altre problmematiche più importanti e visto che stiamo ancora parlando di “agenda digitale”.

Quale sarà il futuro della privacy, ad esempio quella privacy di tutti i minori oggi spiattellati sul web dai loro genitori (tutori legali), che senza il minimo dubbio pubblicano la vita e le esperienza quotidiane dei propri figli oggi e adulti di domani?

 

Fonte: http://www.cnet.com/news/urme-anti-surveillance-mask-lets-you-pass-as-someone-else/
Vi invito a leggere i commenti all’articolo, possono aiutarvi a comprendere la realtà americana in materia di privacy e sicurezza.