Seo ecommerce in cinese

Questo post è l’inseme di appunti raccolti durante una ricerca d’approfondimento, per fare SEO ecommerce in cinese, guardando ad un Paese come Honk Kong, di lingua cinese, che presenta notevoli differenze con la Cina continentale. Lo scopo è quello di strutturare un approccio tecnico di base, che consenta di non commettere errori. E ottimizzare un lavoro che spesso si basa su contenuti tradotti con le API di Google Translator oppure DeepL.

seo e-commerce in cinese

seo e-commerce in cinese

La premessa è quella di configurare correttamente dal punto di vista Seo, un ecommerce con più store-view, dedicando particolare attenzione al mercato di Honk Kong. Attenzione ovviamente  alla lingua utilizzata ovvero il cinese tradizionale, con un dominio .hk.

Le differenze fra cinese tradizionale e cinese semplificato possono avere influenza nel posizionamento dei motori di ricerca?

Seo ecommerce in cinese qualche dato

Google è Davide e non Golia (vero, ma solo se parliamo di Cina continentale)
La mia ricerca è partita da questo articolo del 2018 di Massimo Fattoretto di fattoretto.agency, da cui ho preso la prima frase che mi è sembrata subito altamente esplicativa, per approfondire alcuni aspetti di carattere logico e poi magari anche tecnico.

Nel 2021 questi sono i dati sulle quote di mercato dei motori di ricerca della Cina continentale
Baidu: 73.86%
Sogou: 18.99%
Bing: 2.91%
Others: 4.24% (Google, Haosou, Shenma etc.)

Dal 2009 Google viene bannato dalla Cina, vi era entrata nel 2006 quando aveva iniziato la sua espansione come nel resto del mondo. Nel 2009 Google aveva raggiunto una quota di mercato di circa il 36% nel “Search Engine Market”. L’espasione viene frenata dalla censura cinese che iniziò a bloccare l’accesso a contenuti Youtube. Bloccati perchè diffondevano video che mostravano ad esempio la sicurezza cinese mentre percuoteva alcuni abitanti tibetani.

Con la fuoriuscita dal mercato cinese, Google decide di reindirizzare tutti gli url verso quel gruppo di Paesi “paralleli” di lingua cinese come Hong Kong, Taiwan e Macao, che non si trovano sotto “firewall” cinese.

Nel 2021 questo è lo stato market share dei maggiori motori di ricerca in Hong Kong:
Google 93.44%
Yahoo 4.3%
Bing 1.45%
Baidu 0.57

Seo ecommerce in cinese e le due forme di scrittura

Le differenze sostanziali fra Paesi come Cina e Honk Kong sono ben presenti a tutti e non voglio trattarle in questo post, ma quello che mi interessa è analizzare le differenze fra cinese semplificato e cinese tradizionale e paesi d’adozione.
Iniziando ad approfondire le due diverse forme di scrittura, appare subito evidente che partire dagli anni cinquanta, a seguito della complessità del cinese tradizionale, la Cina continentale decide di semplificarne la struttura dei caratteri per dare spinta al processo di alfabetizzazione.
Qui si crea una profonda spaccatura tra la forma semplice di scrittura e quella tradizionale, che porterà Paesi come  Taiwan, Hong Kong e Macao a definirli 匪字 “Caratteri fuorilegge”.

Attenzione è opportuno precisare che in linea di massima, la maggior parte degli abitanti dell’area che include Cina continentale, Singapore, Honk Kong, Macao e Taiwan, sono in grado di comprendere entrambe le scritture.

Seo ecommerce in cinese tradizionale ad Honk Kong

二加二等於四 – Due più due fa quattro.
A questo punto è evidente che se il nostro mercato di riferimento è Honk Kong, la lingua da usare è necessariamente il cinese tradizionale e che il motore di ricerca su cui focalizzarsi sarà Google e non Baidu (Davide ha fatto fuori Golia) .

Il primo enorme problema da affrontare è l’url_rewrite di caratteri non latini. A seconda della piattaforma ecommerce utilizzata, pur avendo l’idioma a disposizione, potrebbe non avere attiva la funzionalità di generazione degli url in caratteri non latini e quindi non gestire ad esempio la riscrittura in cinese tradizionale.
A questo punto in maniera empirica sono andato su google.com.hk ed ho fatto delle ricerche e parallelamente mi sono confrontato sull’argomento con altri esperti SEO.
In molti mi hanno parlato delle difficolta legate al fatto di gestire url in cinese del tipo dominio.hk/中文網址.html e allora ho deciso di chiedere direttamente a Google, ed ho trovato un interessantissimo video proprio su questo argomento trattato nel canale Youtube di Google Search Central da John Mueller – Webmaster Trends Analyts di Google.

Gli URL possono utilizzare parole locali non inglesi o non latine?

La ricerca di Google utilizza gli URL principalmente come mezzo per indirizzare un contenuto. Utilizziamo gli URL per effettuare il crawling di una pagina, ovvero quando Googlebot va a controllare la pagina e a utilizzarne il contenuto per i nostri risultati di ricerca.

Finché gli URL sono validi e unici, va bene.
Per i nomi di dominio e i domini di primo livello i caratteri non latini sono rappresentati con la codifica Unicode.
Questo può sembrare un po’ strano all’inizio.

Mueller fa l’esempio del suo cognome, con i puntini sulla U, questo sarà rappresentato in modo leggermente diverso come nome di dominio. Per i browser e per la ricerca di Google, entrambe le versioni del nome di dominio sono equivalenti; le trattiamo come se fossero la stessa cosa. Il resto dell’URL può utilizzare la codifica unicode utf-8 per i caratteri non latini. All’interno del vostro sito web potete utilizzare sia la versione con escape sia la versione unicode; anche queste sono equivalenti per Google.

Indipendentemente da ciò che inserite nei vostri URL, fate in modo che sia facile per le persone collegarsi alle vostre pagine.
Ad esempio, evitate di utilizzare spazi, virgole e altri caratteri speciali nell’URL. Funzionano per Google, ma rendono il collegamento un po’ più difficile. Usate i trattini per separare le parole negli URL. Alcuni preferiscono usare i trattini bassi; anche questo va bene. I trattini sono di solito un po’ più facili da riconoscere.

Se il vostro sito è disponibile in più lingue, utilizzate la lingua appropriata negli URL per i contenuti in quella lingua.

Quindi, per riassumere, sì, le parole e gli URL non inglesi vanno bene [e] consigliamo di usarli per i siti web non inglesi e non latini.

Ma il cinese è una lingua fortemente tonale basato sul modo di accentare determinate sillabe. Cambiando l’accendo su una stessa sillaba, si ottengono significati diversi.

Ed ecco che i trattini negli url possono diventare deleterei, spingendo ad indicizzare quel url per un significato diverso anzichè quello voluto.

Seo ecommerce in cinese, am gli url?

Url in pinyin un alternativa per fare Seo ecommerce in cinese tradizionale